Maple: energia dallo spazio!
Maple (Microwave Array for Power-transfer Low-orbit Experiment) è l’ultima realizzazione del progetto Space Solar Power della Caltech, un programma di ricerca che mira a rendere possibile la produzione di energia solare nello spazio per affrontare le attuali sfide energetiche dell’umanità.
È uno dei tre esperimenti lanciati nello spazio a gennaio come parte del dimostratore Space Solar Power, un prototipo sviluppato per testare sul campo le tecnologie sviluppate dai ricercatori negli ultimi 10 anni. Maple è composto da un gruppo di emettitori di microonde progettati appositamente per l’utilizzo nello spazio e controllati da speciali chip che consentono di modificare con grande precisione le radiazioni elettromagnetiche prodotte da ciascun emettitore. Maple, infatti, non ha parti mobili, ma sfrutta le interferenze costruttive e distruttive tra le onde elettromagnetiche generate da ciascun emettitore per indirizzare con precisione il raggio di microonde risultante. Durante il test, Maple ha trasmesso il suo raggio di microonde a due ricevitori posizionati a circa 30 centimetri dagli emettitori, che hanno convertito le onde elettromagnetiche in corrente continua e l’hanno utilizzata per accendere due LED, dimostrando il funzionamento dell’intero sistema. L’esperimento si è rivelato un successo: i LED si sono accesi come previsto, e modificando i raggi di microonde emessi dagli emettitori, i ricercatori sono stati in grado di accenderli e spegnerli a loro piacimento, dimostrando così di poter controllare con precisione la loro direzione. Inoltre, il prototipo era dotato di una piccola finestra laterale da cui le microonde venivano indirizzate al di fuori del dispositivo verso la Terra, dove venivano rilevate da un ricevitore posizionato sul tetto del campus della Caltech a Pasadena.
“Per quanto ne sappiamo, nessuno aveva mai testato con successo il trasferimento di energia wireless nello spazio, nemmeno utilizzando strutture rigide e costose”, spiega Ali Hajimiri, professore di ingegneria elettronica e ingegneria medica alla Caltech e co-direttore del progetto Space Solar Power. “Noi lo stiamo facendo utilizzando strutture flessibili e leggere e un circuito integrato costruito appositamente da noi, e credo che sia sicuramente la prima volta che accade”.