Non c’è transizione energetica senza decrescita

La transizione energetica è diventata un tema centrale nel dibattito contemporaneo. Sempre più persone prendono coscienza dell’impatto negativo delle fonti di energia tradizionali sull’ambiente e sulla salute. La necessità di passare a fonti di energia rinnovabile e sostenibile è diventata urgente, ma spesso si trascura un aspetto fondamentale di questa transizione: la decrescita.

transizione energetica e decrescita
“L’unica crescita sostenibile é la decrescita”

L’emergenza delle energie rinnovabili

L’importanza delle energie rinnovabili è stata ancora sottolineata in un’intervista al ministro Cingolani sul Corriere della Sera. Secondo lui, entro il 2030 bisognerebbe installare settanta gigawatt per la produzione di energie rinnovabili, ma finora ne sono stati installati solo 0,8. Questo ritmo è troppo lento e non permetterà di raggiungere gli obiettivi di transizione energetica in modo tempestivo.

La follia della decrescita?

Il ministro afferma che la risposta alla transizione energetica non può essere la decrescita, poiché nessuno sarebbe così folle da pensare che la decrescita possa essere la soluzione. Dice lui. Ma é anche vero che sempre più persone pensano sia folle continuare a questo modo. Ma cosa significa realmente la decrescita in questo contesto?

La decrescita non implica una diminuzione indiscriminata di tutti i settori dell’economia. Indica una transizione verso una crescita sostenibile in alcuni settori e una riduzione dei settori ad alto consumo energetico. Altre cose in realtà dovremmo dimenticarcele, é vero… Questo approccio consentirebbe comunque una transizione più dolce e relativamente democratica, evitando l’imposizione di misure autoritarie e rispettando le autonomie locali.

Ridurre i consumi per una transizione energetica sostenibile

La riduzione dei consumi è fondamentale per una transizione energetica sostenibile. La prima sfida è quella di mappare il fabbisogno energetico in modo decentralizzato, coinvolgendo comuni, imprese agricole e piccole e medie imprese. Questa mappatura consentirebbe di individuare i settori che necessitano di un aumento della produzione, come l’agricoltura per garantire l’autonomia alimentare, e i settori che devono diminuire il consumo energetico, come l’industria pesante.

Un altro aspetto cruciale è l’importanza di spostare la priorità dall’industria tradizionale verso settori come l’agricoltura, la cultura, l’arte, il paesaggio e il turismo sostenibile. In questo modo si potrebbe favorire la cattura di CO2 e la biodiversità, contrastando i cambiamenti climatici e promuovendo una crescita economica sostenibile. Qui altre soluzioni tanto infallibili quanto impopolari.

La Sardegna come esempio pratico

La situazione in Sardegna rappresenta un esempio concreto dei problemi e delle sfide della transizione energetica. Attualmente, la Sardegna importa l’80% del suo fabbisogno alimentare, mentre il turismo è la principale attività economica dell’isola. Tuttavia, la speculazione energetica selvaggia minaccia il paesaggio e l’economia locale, con progetti di grandi impianti eolici e fotovoltaici.

La decrescita potrebbe essere una soluzione per la Sardegna, consentendo un approccio più equilibrato e sostenibile alla transizione energetica. Invece di puntare solo sulla produzione energetica, si potrebbe valorizzare l’agricoltura locale per garantire l’autonomia alimentare. Poi forse promuovere anche il turismo culturale e sostenibile.

La decrescita come alternativa democratica

La decrescita potrebbe rappresentare un’alternativa soft per affrontare la transizione energetica. Coinvolgendo agricoltori, comunità locali e settori legati al turismo e alla cultura, dovrebbe essere presentata come l’unica alternativa sostenibile. Invece di imporre misure autoritarie, si potrebbe promuovere una transizione basata sulla partecipazione e sulla valorizzazione delle risorse locali.

Conclusioni

La transizione energetica verso fonti rinnovabili è essenziale per affrontare la crisi e garantire un futuro per le generazioni future. Tuttavia, non possiamo trascurare l’importanza della riduzione dei consumi come parte integrante di questa transizione. La decrescita é un’alternativa democratica, che permette di bilanciare la crescita economica con la tutela dell’ambiente e delle comunità locali.

La sfida sta nel creare un sistema energetico equilibrato, che favorisca la produzione locale e riduca la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. Solo attraverso una riduzione dei consumi e una transizione verso settori sostenibili possiamo sperare di raggiungere una vera e propria transizione energetica.

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